Nome : Paola
N° di viaggiatori : 2
Data di partenza del viaggio : 3 Agosto 2009
Data di ritorno dal viaggio : 17 Agosto 2009
Auto : TATA INDIGO
Racconto :
Namastè a tutti quanti! Tornati dall'esperienza indiana- condivisa col mio fidanzato, tramando brevi note del nostro viaggio ai posteri che volessero avventurarsi in Rajasthan ed oltre.
1°giorno) arrivo a Delhi, dopo viaggio con Aeroflot e scalo a Mosca. Narottam, il driver dell'agenzia India Karni, viene a prenderci all'aeroporto per accompagnarci in albergo. (Hotel the Park, lussuoso albergo di design. Ottima cucina, tra l'altro Da quel momento, non ci separeremo più da Narottam che ci guiderà almeno fino ad Agra.
2°giorno) partenza per Jaipur. Ci accorgiamo che in India non esistono regole. Percorriamo strade su cui transitano auto, camion, trattori, vacche (però, sacre) ed esseri umani. Andare contromano è normale, basta suonare il clacson. No horn, no pass.
Attraverso i finestri, scorre la campagna indiana. E nel mezzo dei campi, ogni tanto una donna, china a lavorare, col suo sari coloratissimo. Grande entusiasmo nei miei occhi.
Arrivati a Jaipur (hotel Shapura house), nel pomeriggio facciamo visita al tempio di Galta- noto anche come il tempio delle scimmie. E, giunti lì, capiamo subito il perché. Stupore e paura nei miei occhi. La sera mi aspetta una cena al ristorante "Indiana". E' il mio compleanno. C'è la torta. Dei musicanti cantano per me. Sono felice.
3°giorno) Visita al forte di Amber. Breve giro su elefanti. Una guida, ingaggiata dall'insostituibile Karni, ci illustra in italiano tutti particolari della città fortezza. Cediamo alla noi di fronte alla spiegazione sugli strumenti dell'osservatorio. In uno spazio assolato, totalmente privo di ombra, ci appare una tortura l'ennesima spiegazione su longitudini, punti cardinali e latitudini. Breve visita al Palazzo dei Venti. Passaggio obbligato in una fabbrica di gioielli. Riusciamo ad uscirne indenni. Ma solo per poco. Visita a fabbrica tessile. Nonostante la nostra riluttanza, compriamo: n.1 pashmina, n.1 maglione in cachemire, n.1 tovaglia. Spesa complessiva 14.000 e passa rupie, corrispondenti a 220 euro. Lasciamo una mancia (500 rupie) alla guida a patto che non ci parli più e torniamo in albergo.
In serata, cena a casa di Karni e presentazione della famiglia Singh. Ci sono altri italiani che poi incontreremo in diverse tappe del nostro viaggio. Impariamo a dire, su suggerimento di Narottam, "Ram ram sa".
4°)partenza per Jodphur. La città blu. Vista dall'alto del Forte è tutto molto bello. Il problema è dal basso. Ma non facciamoci troppo caso.
5°)ancora a Jodphur. Il nostro albergo è meraviglioso. AJIT BHAWAN. Un resort lussuosissimo. Per un attimo, mi sembra di essere in Sardegna. In serata schiviamo un'aggressione canina. Ceniamo una sera all'on the rocks e l'altra in albergo. Montezuma non si è fatto ancora vedere. Mentre qualche piccola "sòla" si intravedeva nelle vicinanze della Torre dell'Orologio. Sic transit gloria mundi.
6°)partenza per Mt. Abu. Località molto apprezzata dal turismo indiano. Famoso tempio giainista. Nulla di particolarmente interessante ai miei occhi un po' stanchi. Nel pomeriggio ribellione intestinale.
7°)partenza per Udaipur. Raggiungiamo la città palazzo. Narottam ci annuncia che per 48 ore saremo liberi dalla sua presenza. Il posto è bellissimo. L'albergo SHIV NIWAS PALACE è quello che ci vuole dopo tutto quel tempo in auto. E poi siamo liberi. E circondati dalla bellezza. Accanto a noi la residenza del Maraja. Davanti a noi il lago. E un palazzo bianco al centro del lago. Siamo nel La Zona (chi ha visto il film messicano, capirà). Fuori dalla Città Palazzo, l'umanità dolente sopravvive. Qualche senso di colpa nei miei occhi.
8°)Udaipur mon amour.
9°)Addio Udaipur. Pronti per Pushkar. Abluzioni serali nei ghat. Riusciamo a non prendere fiori da chi ce li offre. Il solo accorgimento che riusciamo a tenere per evitare di dare soldi a tutti quelli che incontriamo. In serata, ci sorprende la pioggia. La città si allaga. E le luci si spengono. Meglio non sapere cosa calpestiamo. Ci ripariamo sotto una tettoia. Una ragazza indiana dice che sono "very sweet". Ho i capelli bagnati e le scarpe sporche. Il fastidio passa. E sorrido.
10°)lasciamo senza rimpianti Pushkar. Direzione Agra. Lungo la strada ci fermiamo a Fatephur Sikri. Assistiamo ad una serrata trattativa tra il nostro autista e svariati ragazzini che si propongono di accompagnarci con i loro tuc tuc fino all'ingresso del Forte. Vince l'asta il più furbo, sedicente guida autorizzata di anni 11, che parla anche italiano e sciorina alcuni topoi della nostra cultura: Sonia Gandhi, Armani, Milan. Al ritorno, ci accorgiamo che avremmo potuto evitare il passaggio in tuc tuc. La distanza a piedi era davvero esigua. Ma tutti cercano di spillarti denaro. E il più delle volte ci riescono benissimo.
Arrivati ad Agra (HOTEL CLARKS SHIRAZ), decidiamo di concederci un aperitivi nell'albergo più elegante di tutta l'India: l'Oberoi con vista sul Taj Mahal. E' il tramonto e il nostro mausoleo dell'amore si colora di rosa. Grande romanticismo.
11°)sveglia all'alba per godere della luce mattutina che illumina il candore del marmo del Taj. Una lacrima sul volto dell'umanità- è stato scritto.
Ritorno in albergo. Massaggio ayurvedico preparatorio alla traversata notturna in treno. Arrivo alla stazione di Tundla in estremo anticipo- cosa da evitare assolutamente. A posteriori, consiglio il viaggio in treno. E' sicuramente un'esperienza. E volontariamente non declino aggettivi. Ma giunti alla stazione a stento ho evitato un crollo psicologico. A attenderci storpi, mendicanti, cinghiali, topi e migliaia di uccelli che disegnavano un terrificante pentagramma lungo i fili della pensilina. Ad ogni stridore di treno, i volatili emettevano un suono pauroso. Altro che Hitchcok e Daphne du Maurier "In quale girone dell'inerno stiamo?"Dormiamo in seconda classe su un pancaccio di legno. Mi infilo nel mio sacco a pelo. Chiudo la tendina ed evito con successo l'ibernazione per l'aria condizionata e per la mancata coperta (inizialmente messa a disposizione da TrenIndia ma presto sottrattami nottetempo).
12°)Incolumi arriviamo a Varanasi. Ad accoglierci Ramvilas e il nuovo autista Nanesh. Ennesima dimostrazione dell'efficienza Karniana. Ci riposiamo all'hotel Radisson. Il programma prevede: cremazioni serali ed abluzioni all'alba.
Raggiungiamo nel pomeriggio le rive sacre del Ganga, accompagnati da Pappu e dal fratello barcaiolo. Siamo contenti di essere a Varanasi. A ritroso, sembra che tutto il viaggio che abbiamo fatto lungo il Rajasthan , inclusa la traversata notturna in treno, sia stato molto più di un semplice spostamento da un punto all'altro ma un percorso che andava affrontato per comprendere l'idea di Vita, Morte e Coscienza. No, non mi vedrete levitare, adornata da collane di gelsomino..però ho apprezzato la serenità con quale viene percepita la morte. Un mio cugino, ascoltando i miei racconti, ha detto: " grazie che so' tranquilli, meglio morire 'e subito". Altro che Karma e Nirvana.
13°)ancora Varanasi: sveglia all'alba per le abluzioni mattutine. Pappu ed il fratello ci accompagnano in barca. Tutto sembra in armonia.
14°)volo da Varanasi a Delhi. Conosciamo l'ennesimo autista che ci accompagna in albergo. Sono passate solo 2 settimane dal nostro primo arrivo a Delhi. E' strano: dopo tutto quello che abbiamo visto, la città sembra un posto quasi normale. In due settimane, abbiamo tracciato i nostri limiti un po' più in là.
Visita nell'Old Delhi. Capitiamo di lunedì e tutti i monumenti sono chiusi. Non è un gran peccato: ciò che mi ha interessato di più in questo viaggio sono sempre state le persone.
Programma serale: cinema. Acquistiamo due biglietti platinum che consentono la visione in enormi poltrone di pelle. Il film è una commedia in pieno stile bollywood. Nonostante l'hindi, la trama è banale..e -degrorianamente-non c'è niente da capire.
15°)ritorno in Italia. I miei occhi hanno visto cose incredibili. E' stata un'esperienza molto forte. Sono stanca e felice di essere tornata nel mio rassicurante Occidente: sento l'esigenza di mettere una distanza. Mi serve tempo per dare un senso a tutte le emozioni che ho provato.
Estratto dagli itinerari di viaggio:
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Esplorate il Rajastan (14 giorni e 13 notti)
Tragitto del tour: Delhi / Agra / Fatehpur Sikri / Bharatpur / Jaipur / Ranthambore National Park / Pushkar / Udaipur / Ranakpur / Jodhpur / Osiyan / Jaisalmer / Khuri / Kheechan / Bikaner / Deshnoke / Mandawa / Delhi
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Triangolo d'oro e Goa (8 giorni e 7 notti)
Tragitto del tour: Delhi / Agra / Fatehpur Sikri / Bharatpur / Jaipur / Goa / Mumbai |
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