Guida per viaggiare in India
Agenzia viaggi in India con sede in Rajasthan
NUOVO SITO QUI : www.indiakarni.it

 

 


Alcuni suggerimenti del nostro viaggio con Karni

Viaggio di gruppo in India

Alcuni suggerimenti del nostro viaggio con Karni

viaggio di gruppo in india

Nome: Lara Fochi - Gruppo di 7 persone
E-mail - fochi.lara@sidel.com / lara.fochi@libero.it
Partenza - 24 Dicembre 2009
Ritorno - 08 Novembre 2009
Auto - Tempo Traveller Mini Coach

Racconto :

Ho deciso di raccontare il bellissimo viaggio in India fatto lo scorso autunno insieme ai miei inseparabili compagni di avventura, per fornire qualche suggerimento a coloro che fossero interessati a visitare questo affascinante e misterioso paese.

TOUR OPERATOR: abbiamo scelto un’agenzia locale Karni Singh (e-mail: indiakarni@viaggioindia.it ) grazie ai numerosi giudizi positivi espressi dai viaggiatori trovati su vari siti. A questi giudizi devo, con grande piacere, aggiungere il mio. Karni si è rivelato un’ottima scelta, una persona molto cordiale e soprattutto onesta! In fase di pianificazione del viaggio ha risposto sempre in modo sollecito e chiaro a tutte le nostre domande e richieste via mail, consiglio però di scrivere in inglese per capirsi meglio. In India abbiamo esattamente trovato tutto quanto concordato. Personalmente trovo molto più interessante e soddisfacente costruirsi il proprio viaggio contattando direttamente la gente del paese che si vuole visitare, è già una prima forma di contatto e conoscenza della realtà che si vuole scoprire. Non dimentichiamo che è anche molto più economico rispetto ai pacchetti pre-confezionati che ci vendono i tour operator italiani.

PERIODO: il nostro viaggio si è svolto l’ultima settimana di Ottobre e la prima di Novembre. Si tratta della stagione post-monsonica caratterizzata da un clima caldo durante il giorno ma asciutto. L’assenza di piogge e umidità rende le temperature molto sopportabili anche nelle ore centrali della giornata, quando si superano anche i 30°C.

VACCINAZIONI: Sicuramente tifo e epatite (necessarie per viaggiare ovunque). Io, al contrario dei miei compagni di viaggio, ho scelto anche la profilassi antimalarica (Malarone); non mi ha procurato alcun effetto collaterale e mi ha permesso di viaggiare molto più tranquilla, perché ad essere sincera le zanzare, al di fuori delle atmosfere dorate degli alberghi, ci sono.

CIBO: a parte i sapori più o meno forti della cucina locale, non abbiamo mai incontrato problemi di igiene negli alberghi scelti per il pernottamento, per cui consiglio vivamente di cenare in hotel e non andare alla ricerca di ristorantini tipici. Più critica la situazione per il pranzo che cade spesso durante gli spostamenti. Qui o ci si adatta a mangiare dove capita oppure si sopravvive di banane e tonno (portato da casa) come ho fatto io e alcuni compagni di viaggio. Per me il cibo non è rilevante nello scegliere la meta del mio viaggio e per questo l’India non ha rappresentato un problema, ma credo che per chi è un po’ difficoltoso a tavola forse non è il posto ideale.

ALBERGHI: abbiamo optato per alberghi 5* o heritage (palazzi di marahjà trasformati in alberghi).
In India si può soggiornare in alberghi anche molto lussuosi senza spendere capitali. Poi un ambiente confortevole e pulito aiuta a rigenerarsi dopo una giornata passata tra polvere e smog.

VIAGGIO: noi abbiamo volato con British Airways da Londra. Compagnia puntuale e con buon servizio a bordo. La scelta è stata fatta perché al momento della prenotazione (circa metà Luglio) ci offriva la tariffa più economica (670€ circa).
Di seguito riporto giorno per giorno il nostro itinerario, indicando anche l’hotel presso il quale abbiamo soggiornato con un breve commento.

SABATO 24 OTTOBRE 2009: DELHI
Dopo un lungo viaggio, finalmente arriviamo a Delhi, la prima tappa di questo itinerario indiano, che ci porterà ad attraversare tutto il Rajasthan, Agra e infine Varanasi.
L’impatto con questa grande capitale, che conta ben 15 milioni di abitanti, è piuttosto forte. La miseria, la sporcizia e il traffico super caotico ti entrano dentro da subito.
Cominciamo la visita della città dal suo cuore: il mercato di Chandni Chowk in risciò. La confusione di suoni, persone, mezzi di trasporto di ogni genere, negozietti ricavati nei buchi più impensati che espongono le loro chincaglierie coloratissime: questa è l’immagine della vita che corre frenetica nella strada principale di Old Delhi.
Da una delle stradine del centro spunta imponente la “Moschea del Venerdì”, il cui nome originale è Jama Masjd. La moschea è costruita in arenaria rossa e marmo bianco, e il suo immenso cortile interno può ospitare fino a 25.000 fedeli.
Il Raj Ghat, immerso in un tranquillissimo giardino, è una semplice piattaforma di marmo nero, che indica il punto in cui fu cremato il Mahatma Gandhi, dopo l’assassinio del 1948.
Altro simbolo di questa città è l’India Gate: un arco trionfale di 42 metri su cui sono incisi i nomi di circa 90.000 soldati dell’esercito indiano che morirono durante la prima guerra mondiale.
Gli imponenti edifici del complesso del Qutb Minar rappresentano il monumento più antico del periodo della dominazione islamica in India, e sono dei veri capolavori dell’architettura afghana antica. Il Qutb Minar è una maestosa torre alta quasi 73 metri. La torre ha 5 piani distinti; i primi 3 sono in arenaria rossa mentre quelli superiori sono in marmo e arenaria.
Concludiamo le visite della giornata con il più grande tempio sikh di Delhi: il Gurdwara Bangla Sahib, le cui straordinarie cupole dorate spiccano nel blu della notte indiana.
Hotel: The Park - ottima posizione, si raggiunge a piedi la centralissima Connaught Place. Albergo di buono standard internazionale, possiede un eccezionale ristorante. Consigliato!
DOMENICA 25 OTTOBRE 2009: MANDAWA
Impieghiamo ben 6 ore di viaggio per arrivare a Mandawa, una città sorta nel XVIII secolo e fortificata dalla famiglia di mercanti che la governava.
Mandawa possiede un forte, eretto nel 1760, che ora è stato trasformato in un elegante albergo, dove trascorriamo la notte.
Questa città è famosa per le sue “haveli”, ossia le case dei ricchi mercanti, caratterizzate da bellissimi dipinti multicolori, oggi però un po’ danneggiati dal tempo. La Binsidhar Newatia Haveli e la Chokhani Double Haveli sono quelle che visitiamo. In quest’ultima si possono ammirare arabeschi floreali e pavoni sopra i passaggi a volta, nonché illustrazioni di leggende legate alla figura di Krishna.
Hotel: Castle Mandawa. Albergo ricavato da un antico forte, ambiente affascinante. Consigliato!

LUNEDI 26 OTTOBRE 2009: BIKANER
La meta da raggiungere quest’oggi è Bikaner.
Alle porte di Mandawa visitiamo la cittadina di Fatehpur, anch’essa famosa per ospitare diverse haveli, dai dipinti veramente ben conservati e dai colori splendidi.
Ripartiamo per Bikaner, che raggiungiamo dopo 4 ore di strada.
Questa polverosa città del deserto vanta un incantevole forte: il Junagarh. La costruzione inizia nel 1558 ad opera del marajà Raisingh; i palazzi che visitiamo all’interno del forte formano un suggestivo insieme di cortili, balconi, torri e finestre con squisite decorazioni in pietra. Bellissimi gli elaborati dipinti all’interno delle stanze dei vari palazzi, con motivi spesso floreali eseguiti in svariati colori o con foglie d’oro.
Giungendo a Bikaner è tappa quasi obbligata la visita al tempio dei topi, nella cittadina di Deshnok. I topi, che affollano ogni angolo del tempio, sono considerati sacri in quanto reincarnazioni di bramini, che sono i sacerdoti della religione hindu.
Hotel: Laxmi Niwas Palace. Bellissimo albergo. Consigliato!

MARTEDI 27 OTTOBRE 2009: IN VIAGGIO VERSO JAISALMER
Trascorriamo ancora qualche ora a Bikaner e ne approfittiamo per fare un giro nella città vecchia a bordo dei caratteristici tuc-tuc. Qui possiamo ammirare i bellissimi palazzi dei marajà in arenaria rossa, con finissime decorazioni floreali ai balconi e vivacissime finestre dai vetri verdi, azzurri, gialli, ecc.
Nel centro fortificato sorge un famoso tempio giainista: il Bhandasar Temple, con sculture in pietra gialla e affreschi dai colori abbaglianti. I pilastri sono ricoperti da arabeschi floreali e scene di vita delle ventiquattro divinità, venerate dai giainisti.
Ripartiamo alla volta di Jaisalmer. Il viaggio è lungo, dobbiamo percorrere circa 350 km. Lungo la strada facciamo una piccola sosta a Kheechan, rifugio di tanti uccelli migratori; in particolare avvistiamo i “cigni siberiani”, dalle piume di colore grigio. Il paesaggio lungo la strada è abbastanza uniforme: deserto intervallato da piccoli villaggi, mucche e tori che invadono tranquillamente la strada, e mezzi militari in abbondanza, ma qui siamo veramente vicini al confine con il Pakistan.
Hotel: Rang Mahal. Nuovissimo hotel internazionale. Confortevole e pulito. Consigliato!

MERCOLEDI 28 OTTOBRE 2009: JAISALMER
Jaisalmer si profila all’orizzonte come un miraggio nel mezzo del desolato paesaggio desertico. Sembra uscita da un poema epico, da una fiaba o da una miniatura particolarmente fantasiosa. Non esiste nessun altro luogo che evochi meglio di Jaisalmer gli antichi splendori del deserto e le esotiche piste carovaniere. Jaisalmer è chiamata la “città gialla” in quanto le sue case, gli splendidi templi, le magnifiche porte e il bel palazzo all’interno del forte, sono realizzati interamente in arenaria gialla.
La visita di questa città comincia dal lago artificiale di Gadi Sagar, che una volta riforniva la città stessa d’acqua. Il lago è circondato da una moltitudine di templi e santuari.
Ci dirigiamo poi al Jaisalmer Fort. Vi si accede attraverso una serie di massicci portali che conducono a un grande cortile, dove si svela una delle caratteristiche di questo forte: circa il 25% della popolazione della città vecchia risiede all’interno delle sue mura. E’ un’esperienza straordinaria percorrere i vicoli di questo museo vivente, pieno di case, templi, negozi di artigianato affacciati su strette e tortuose viuzze pavimentate con lastre di pietra, e dove ad ogni angolo si possono avvicinare mucche e tori.
Sul cortile centrale del forte si affaccia l’elegante palazzo Maharaja Mahal, ripartito su sette piani, dall’ultimo dei quali si domina l’intera città. All’interno delle mura si trovano anche sette splendidi templi giainisti. Noi visitiamo quello dedicato all’ottava divinità.
Fuori dalle mura della città vecchia, ci sono alcuni edifici in arenaria finemente decorati, fatti costruire da ricchi mercanti. Visitiamo la Patwa Ki-Haveli, che domina un angusto vicolo con la sua facciata in pietra lavorata, che pare un ruvido merletto color miele.
Al pomeriggio ci rechiamo nel piccolo villaggio di Khuri, 55 km fuori da Jaisalmer, circondato da incantevoli dune di sabbia del deserto del Thar. A dorso di cammello, raggiungiamo queste dune per ammirare un affascinante tramonto nel deserto.
Hotel: Rang Mahal

GIOVEDI 29 OTTOBRE 2009: JODHPUR
Oggi si parte per Jodhpur. Lungo il tragitto ci fermiamo ad Osiyan, famosa per i bellissimi templi giainisti finemente scolpiti, e a Mandore, che con i suoi giardini ospita un insieme di stupe e cupole in arenaria rossa e i cenotafi dei sovrani di Jodhpur.
Arriviamo a Jodhpur nel primo pomeriggio; la città è dominata dall’immenso forte, il Mehrangarh, considerato il forte più bello di tutto il Rajasthan.
Sotto il forte si estende la città , caratterizzata da un colore predominante: il blu. Secondo tradizione il blu dovrebbe essere il colore delle famiglie dei bramini, ma di fatto oggi la distinzione non è più così rigorosa.
Il Mehrangarh è un luogo molto suggestivo; sorge su una collina alta 125 metri. All’interno del forte si apre una fitta rete di cortili e palazzi a graticcio di un intenso color terracotta. Particolarmente bello è il Palazzo dei Fiori, destinato ad ospitare i balli di corte. I raffinati affreschi che decorano le pareti di questo palazzo furono realizzati da un unico artista che impiegò ben 10 anni per crearli, usando una curiosa miscela di foglie d’oro, colla e urina di mucca. Il bel soffitto è rivestito d’oro (oltre 80 kg) e presenta i ritratti dei vari marajà di Jodhpur.
La Torre dell’Orologio è un famoso punto di riferimento della città vecchia, ed è circondata dall’animato Sardar Market. Le viuzze fervono di attività e sono ricche di angolini caratteristici dove sono in vendita spezie, dolci, argenteria e artigianato.
Hotel: Ajit Bhawan. Bellissimo hotel di atmosfera immerso in un rigoglioso giardino. Consigliato!

VENERDI 30 OTTOBRE 2009: IN VIAGGIO VERSO UDAIPUR
Lungo il percorso di oggi facciamo tappa a Ranakpur, uno dei complessi di templi giainisti più grandi e importanti di tutta l’India. Il tempio centrale è quello dedicato ad Adinath; questo santuario di marmo bianco è costituito da 29 sale sorrette da 1444 colonne, tutte diverse tra loro e finemente scolpite.
La seconda tappa del nostro viaggio prevede una sosta a Kumbalgarh, dove visitiamo uno straordinario e isolato forte. Ci si arriva attraverso una lunga strada tortuosa che si snoda attraverso la catena degli Aravalli. Le spesse mura del forte misurano circa 36 km di lunghezza, seconde solo alla Grande Muraglia cinese, e racchiudono al loro interno qualcosa come 360 templi, oltre a palazzi e giardini.
Arriviamo in serata a Udaipur, ma la scopriremo solo l’indomani.
Hotel: Shiv Niwas Palace. Ottimo albergo di lusso. Consigliato!

SABATO 31 OTTOBRE 2009: UDAIPUR
Udaipur: il luogo più romantico del continente indiano. Bianco pallido, rosa e crema sono i colori dominanti a Udaipur, una splendida città che sorge sulle sponde del lago Pichola. Al centro di questo lago spicca il Lake Palace, il palazzo più bianco e romantico di tutti, situato sull’isola di Jagniwas. Il palazzo che sorge sull’altra isola del lago, Jagmandir, ha ispirato l’imperatore moghul che ha fatto costruire il Taj Mahal.
Sormontato da balconi, torri e cupole, l’imponente City Palace è il più grande palazzo del Rajasthan. Dalle sue terrazze si gode una vista straordinaria sul lago e sulla città.
Appena fuori dalle mura di questo grande complesso, si trova il raffinatissimo tempio indo-ariano noto come Jaedish Temple. Secondo la religione hindu, tre sono le divinità principali:
- Brama che rappresenta la creazione;
- Shiva che rappresenta la distruzione;
- Visnu che rappresenta la salvezza
Ovunque è sempre presente Ganesh, che con le sembianze di un elefante, rappresenta la fortuna.
Visitiamo anche il Saheliyon-Ki-Bari, un piccolo pittoresco giardino ornamentale con belle fontane, chatri, elefanti di marmo e un delizioso laghetto sulle cui acque galleggiano i fiori di loto.
Hotel: Shiv Niwas Palace

DOMENICA 1 NOVEMBRE 2009: IN VIAGGIO VERSO JAIPUR
La giornata che ci attende prevede un lungo spostamento, dobbiamo infatti percorrere 400 km per raggiungere Jaipur, la capitale del Rajasthan.
L’unica tappa di questo viaggio è Chittorgarh, che ospita il forte più grandioso e imponente del Rajasthan, anche se oggi è praticamente ridotto ad un ammasso di rovine. La gloriosa Jaya Stambha, o Torre della Vittoria, è alta 37 metri ed è composta da nove piani, magnificamente decorati con sculture hindu.
Hotel: Shah Pura House. Albergo di medio livello, non eccezionale per la pulizia. Sconsigliato!

LUNEDI 2 NOVEMBRE 2009: JAIPUR
Le strade di Jaipur, caotiche e pittoresche, si snodano in un intensa miscela di vecchio e nuovo, autobus che sfrecciano cercando di evitare elefanti e tuc-tuc, che ronzano ovunque.
Jaipur è nota come la “città rosa”, dal colore dell’arenaria che caratterizza le costruzioni più importanti della città.
Iniziamo la nostra visita dal famosissimo Hawa Mahal, da noi conosciuto come Palazzo dei Venti. Si tratta di un incredibile alveare in arenaria rosa delicatamente lavorato a nido d’ape, alto ben 5 piani, che sembra uscito da una fiaba. Il suo scopo era quello di consentire alle dame della famiglia reale di osservare la vita quotidiana e le processioni che si snodavano lungo le vie della città.
Il formidabile e maestoso palazzo-fortezza rosa di Amber, capolavoro dell’architettura rajput, sorge sul fianco roccioso di una montagna, poco fuori Jaipur. Percorriamo l’ultimo tratto per raggiungere il forte, una ripida strada acciottolata, a dorso di elefante. Predominano l’arenaria rossa e il marmo bianco; il forte è suddiviso in quattro settori ciascuno con il proprio cortile. Gli appartamenti privati del marajà si trovano intorno al terzo cortile. Famosissima la Sala degli Specchi Jai Mandir, rinomata per i pannelli intarsiati e gli innumerevoli piccoli specchi che adornano il soffitto. Probabilmente la sera , la sala era illuminata dalle candele e gli specchi convessi brillavano come stelle nel cielo.
Ritorniamo nel centro della città vecchia, per ammirare il complesso del City Palace. All’interno delle mura ci sono edifici di epoche diverse, ma comunque il complesso rappresenta una armoniosa miscela di stili architettonici del Rajasthan e moghul.
Adiacente al City Palace si trova il Jantar Mantar, ossia l’osservatorio astronomico fatto costruire dal marajà Jai Singh nel 1728. Ogni costruzione all’interno di questo complesso ha uno scopo preciso: calcolare la posizione delle stelle, l’altitudine e l’azimuth, oppure le eclissi.
Concludiamo la visita della capitale del Rajasthan con il Galta, ovvero il tempio delle scimmie. Un posto desolato e brullo, dove vivono centinaia di scimmie. Il tempio ospita alcune vasche, la cui acqua è considerata sacra in quanto sgorgante dalla bocca di una scultura raffigurante una mucca. Senza fiato osservo donne e bambini fare abluzioni nell’acqua putrida di queste vasche. Sopra il Galta si trova il tempio del Dio Sole, il Surya Mandir, che domina Jaipur da una altezza di 100 metri.
Hotel: Shah Pura House.

MARTEDI 3 NOVEMBRE 2009: RANTHAMBORE NATIONAL PARK
Arriviamo in tarda mattinata al Ranthambore National Park: una giungla selvaggia circondata da erti dirupi, attraversata da un sistema di laghi e fiumi, e disseminata di templi fatiscenti e chatri. Oggi il parco copre una superficie di circa 1300 kmq, e qui le probabilità di avvistare la tigre sono le più alte di tutta l’India. Secondo un recente censimento, nel parco vivono circa 30 tigri, più di 300 specie di uccelli, insieme a linci, leopardi, iene, sciacalli, orsi, cervi e antilopi.
Durante il nostro safari pomeridiano, a bordo delle jeep, avvistiamo scimmie, antilopi, gazzelle, pavoni, pappagalli ma purtroppo nessuna traccia della tanto agognata tigre. Speriamo nel safari di domani mattina.
Hotel: Ranthambore Regency. Hotel di buon livello considerato che siamo nella giungla. Consigliato!

MERCOLEDI 4 NOVEMBRE 2009: IN VIAGGIO VERSO AGRA
Partiamo all’alba per l’ultimo safari nella giungla, speranzosi di poter incontrare la famosa tigre del Bengala. I nostri rangers sono seriamente impegnati nell’avvistamento della tigre, interpretano con attenzione ogni segnale proveniente dagli animali intorno. All’improvviso vediamo un cinghiale darsi alla fuga seguito da alcune antilopi, spostiamo lo sguardo e sotto un albero ci appare lei: la tigre. L’emozione è indescrivibile, tratteniamo il fiato quando lei si avvicina alla nostra jeep. E’ bellissima ed è tanto vicina che quasi riusciamo a guardarla negli occhi. Poi con molta calma si allontana. Un’esperienza da brivido!
Dal campo base ripartiamo alla volta di Agra, passando per l’Abhaneri e Fatehpur Sikri.
L’Abhaneri è una immensa cisterna per l’acqua che risale al X secolo, profonda 20 metri con 11 rampe di gradini a zig zag. All’interno della cisterna si trova un piccolo palazzo in rovina, dove la famiglia reale soleva dedicarsi a bagni freschi nelle proprie stanze private.
Fatehpur Sikri, città fortificata e abbandonata, durante il breve regno di Akbar, fra il 1571 e il 1585, fu la capitale dell’impero moghul. La città di Akbar fu eretta in una zona dove l’acqua scarseggiava e pertanto fu abbandonata poco dopo la morte del sovrano. Fatehpur significa “città della vittoria”. All’interno della città si trova la splendida e immensa moschea Jama Masjid, che contiene elementi architettonici persiani e hindu. Il palazzo più grande è quello di Jodh Bai. Costruito intorno a un cortile, mescola colonne hindu, cupole islamiche e tetto persiano con piastrelle azzurre. Lo stravagante Panch Mahal, o Palazzo dei Venti, è una costruzione a 5 piani, riservata alle dame di corte. L’ultimo piano è formato da un solo chioschetto.
Ormai è calata la sera quando arriviamo ad Agra.
Hotel: Clarks Shiraz. Grande albergo internazionale un po’ decadente. Sconsigliato!

GIOVEDI 5 NOVEMBRE 2009: AGRA
Definito il più straordinario monumento mai costruito per amore, questo sublime mausoleo di epoca moghul è l’emblema stesso dell’India.
Ci svegliamo all’alba per poter vivere la magia di questo splendido capolavoro al sorgere del sole. Il Taj fu fatto costruire dall’imperatore Shah Jahan in memoria della sua seconda moglie, Mumtaz Mahal, che morì dando alla luce il loro 14° figlio nel 1631, all’età di 39 anni. La scomparsa della moglie, spezzò il cuore dell’imperatore. La costruzione del Taj prese il via quello stesso anno ma fu portata a termine solo nel 1653. Artigiani specializzati vennero fatti arrivare addirittura dall’Europa perché producessero le raffinatissime superfici di marmo e le lavorazioni a pietra dura. Sono moltissime le leggende che circolano intorno a quest’opera. Alcuni raccontano che Shan Jahan, non appena terminato il Taj, abbia fatto impietosamente tagliare la mano al capomastro per impedirgli di realizzarne un altro; altri dicono che l’imperatore volesse farsi costruire un suo mausoleo in marmo nero sulla sponda opposta del fiume, ma dato che negli ultimi anni di vita fu rinchiuso in prigione dal suo stesso figlio, questo desiderio non ebbe modo di realizzarsi. Il mausoleo vero e proprio si erge su un basamento di marmo bianco. Ciascun angolo del basamento è adornato da bianchi minareti decorativi, che pare siano stati progettati con una lieve pendenza verso l’esterno, cosicchè in caso di terremoto non rovinerebbero sul Taj. Il mausoleo è fatto di marmo bianco, inciso a motivi floreali e incastonato di migliaia di pietre semipreziose. All’interno il cenotafio di Momtaz Mahal e di Shah Jahan.
L’Agra Fort è un massiccio e maestoso palazzo-fortezza in arenaria rossa, iniziato dall’imperatore Akbar e ampliato successivamente da Shah Jahan, il quale vi incluse gli edifici in marmo bianco. All’interno di questo forte, Shah Jahan trascorse gli ultimi anni della sua vita, prigioniero del figlio. Risiedeva in una magnifica torre ottagonale di marmo bianco, da dove poteva guardare, malinconicamente verso il Taj Mahal, la tomba della sua adorata moglie.
E’ ormai sera; ci rechiamo alla stazione di Tundla, vicino ad Agra, per prendere il treno che ci porterà a Varanasi. La stazione ci lascia tutti attoniti: gente che dorme ovunque, odori veramente forti, piccioni che scaricano i loro escrementi sulle teste dei poveri viaggiatori e una miriade di topi squittanti tra i binari. E’ il panico. Arriva il treno, saliamo armati di tutto il coraggio che abbiamo. D’altronde la vera India è soprattutto questa.

VENERDI 6 NOVEMBRE 2009: VARANASI
Varanasi, una volta Benares, è una città molto antica, fu fondata infatti oltre 2500 anni fa dal re Kashja. Visitiamo il Sarnath Temple, dove Buddha fece il suo primo discorso. Oggi però rimangono solo alcuni resti di questo tempio, distrutto dai musulmani. Verso sera ci rechiamo sulle rive del Gange per assistere al quotidiano rituale di offerta alla “Madre Ganga”. Ogni sera infatti i bramini, insieme a tanti fedeli hindu, dedicano al fiume sacro preghiere, canti, fiori che al lume di una candela galleggiano sulle acque, accompagnati da intensi profumi di incenso e sandalo.
Hotel: Radisson Varanasi. Ottimo albergo della famosa catena. Consigliato!

SABATO 7 NOVEMBRE 2009: VARANASI
Sveglia all’alba perché ci aspetta la barca che ci trasporterà sulle acque del Gange per ammirare da un lato il sorgere del sole, e vedere dall’altro la moltitudine colorata dei pellegrini che scendono gli scalini dei ghat per lavarsi e pregare nelle sacre acque del fiume, secondo quanto insegna la religione induista. E’ un momento magico: c’è silenzio ma allo stesso tempo giungono dai vari templi canti e preghiere in sottofondo, nella bruma mattutina si alzano i fumi dell’incenso e delle pire su cui stanno ardendo i corpi dei defunti. Gli odori sono tanti e diversi.
Varanasi è la nostra ultima tappa. L’avventura in terra indiana è finita e si torna a casa arricchiti per aver toccato una realtà tanto diversa da quella in cui viviamo. Nei miei occhi ci sono le immagini di un paese affascinante e misterioso, nel mio cuore ci sono i tanti sorrisi della gente comune e dei bambini, che pur senza nulla, sanno trasmettere una gioia e una serenità che noi, anche con tutto, abbiamo perso!

Estratto dagli itinerari di viaggio:
Esplorate il Rajasthan

Esplorate il Rajastan (14 giorni e 13 notti)
Tragitto del tour: Delhi / Agra / Fatehpur Sikri / Bharatpur / Jaipur / Ranthambore National Park / Pushkar / Udaipur / Ranakpur / Jodhpur / Osiyan / Jaisalmer / Khuri / Kheechan / Bikaner / Deshnoke / Mandawa / Delhi

Triangolo d'oro e Goa
Triangolo d'oro e Goa (8 giorni e 7 notti)
Tragitto del tour: Delhi / Agra / Fatehpur Sikri / Bharatpur / Jaipur / Goa / Mumbai

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Ho affidato a Karni la scelta degli alberghi e la visita delle principali città, incluso una fantastica visita al parco del Ranthanbhore.